Pianeta Sud

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Meteo e Salute

 L'influenza del tempo sulla salute e sui 
 comportamenti umani

 

La meteoropatia
La meteoropatia è uno stato di malessere prodotto da fattori meteorologici. Diversi sono i fattori reali che concorrono alla meteoropatia: il funzionamento non ottimale del sistema di controllo della temperatura corporea (probabilmente causato da un’alterazione dell’ipotalamo), la dipendenza dalla luminosità (a cui è dovuta la sindrome del cambio di stagione che riguarda il 15% circa della popolazione e che può essere curata con la luminoterapia; si manifesta in autunno con disordini affettivi, ma si può presentare anche a primavera inoltrata per un aumento della nuvolosità) e l’ipersensibilità all’elettricità atmosferica (ansia, depressione, mal di testa ecc.). Esiste cioè una meteoropatia fisica legata a fattori fisiologici e che può essere rimossa eliminandone le cause.
 

Diversa è invece la meteoropatia di natura squisitamente psicologica; mentre molte persone in presenza di una situazione meteorologica sfavorevole trovano interessi alternativi (come la lettura di un buon libro) e anzi trovano stimoli di allegria (come lo starsene in compagnia di fronte a un camino scoppiettante mentre fuori sta nevicando), altri innescano una spirale depressiva ogniqualvolta il tempo tende a essere sfavorevole (il vento innervosisce, la pioggia deprime ecc.), senza che esistano i fattori reali sopraccitati. In genere si tratta di soggetti con una volontà anevrotica bassa che dovrebbero porre attenzione al fatto che la meteoropatia è un sintomo importante della loro condizione: migliorando la loro resistenza esistenziale scomparirebbe ogni problema.

 

Metereopatici si nasce o si diventa?
Il metereopatico è quell’individuo particolarmente sensibile (dal punto di vista fisico) ai cambiamenti metereologici ed atmosferici. Irrequietezza, mal di testa, insonnia, oppure il peggioramento di problemi già esistenti, sono sintomi reali collegati alla scarsa capacità dell’organismo di adattarsi alle nuove condizioni atmosferiche.
Generalmente sono più acuti dopo una mutazione atmosferica che segue ad un periodo di relativa stabilità. Abitare in città molto inquinate, trascorrere poco tempo all’aria aperta, vivere in ambiente eccessivamente riscaldati sono ulteriori ostacoli alla capacità dell’organismo ad adattarsi alle condizioni metereologiche. Le cause che sono alla base di qesta sindrome sono ancora in gran parte da scoprire. L’ipotesi più affidabile, è che l’alterazione della termoregolazione naturale del corpo (la temperatura deve mantenersi costante sui 37 gradi), coincida con una produzione ormonale non corretta. In particolare in coincidenza di una variazione metereologica diminuisce la produzione di endorfine (considerati gli oppioidi personali) col conseguente abbassamento della soglia del dolore: quindi tutti i disturbi fisici vengono avvertiti con più intensità.

 

Il Vento
Un elemento, tra i vari influenti, da prendere nella dovuta considerazione è il vento. In tutte le regioni, eccettuata la Valpadana e qualche valle del Centro, la forza del vento è in aumento rispetto alle altre stagioni, in modo particolare all’estate. Brevemente vale la pena di sottolineare il fatto che con i venti dai quadranti settentrionali, specie sottovento a catene montuose, diminuisce la percentuale di umidità relativa dell’aria, aumenta la pressione atmosferica, la ionizzazione dell’aria passa da positiva a negativa, il cielo si rasserena e splende il sole. Tutti fattori questi che determinano sull’organismo umano una sensazione di benessere, di buona cenestesi, di sollievo fisico e morale, di euforia, di maggiore energia e tono muscolare ecc. In ultima analisi le sensazioni vitali vibrano in senso positivo. Il contrario avviene invece quando soffiano i venti meridionali, carichi di umidità, di ionizzazione positiva, con diminuzione della pressione atmosferica, cielo grigio, con precipitazioni anche abbondanti e a carattere di rovescio.
L‘organismo umano avverte tutto questo con sensazioni negative di disagio fisico e psicologico, di cattiva cenestesi, di depressione anche marcata dell’umore, accompagnata a volte anche da un corteo di disturbi somatoformi come ansia, palpitazioni, tachicardia, cefalea gravativa, senso di oppressione precordiale, perdita notevole del tono muscolare, tendenza al pianto senza cause apparenti ecc.
Le depressioni mediterranee invernali andrebbero pertanto meglio studiate anche sul versante biometeorologico.
Ma l’Italia in questo campo brilla per la sua assenza.
In altre regioni europee invece, particolarmente in Germania, tutto questo comincia veramente ad essere realizzato su scala nazionale e non solo.